Il Sociale
Dott. Silvia Flesia - Laureato in Scienze dell'Educazione
“Ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino” questo noto proverbio africano ci fa notare quanto sia importante la società per ogni persona.
La rete di relazioni che si crea al di fuori della famiglia è come una ragnatela dove si depositano emozioni, nuove conoscenze, arricchimento personale di risorse e potenzialità che poi si possono spendere nel proprio tessuto sociale.
La famiglia di origine, quella dove nasciamo, viene pian piano affiancata, integrata e sostituita dalla famiglia allargata che ognuno di noi si costruisce nelle relazioni affettive, lavorative, ecc.
Anche la IEFESO, fin dalla sua nascita in Cadore, è diventata un’importante famiglia che ha visto allargare la propria “parentela” a tante persone, e dove al suo interno si sono costruite e consolidate reti ed affinità di interessi: ogni incontro sociale è uno scambio che diventa una risorsa preziosa che arricchisce.
Forse è stato un obiettivo inconsapevole che però nel tempo, con la crescita dei partecipanti alle attività, è diventato una linea guida.
IEFESO come centro sportivo, ma anche come catalizzatore di attività e iniziative dove il comune denominatore è sempre stato il divertimento, la voglia di incontrarsi e stare in compagnia.
Tante perciò sono state le occasioni per fare festa assieme, cene e grigliate organizzate in momenti particolari proprio in palestra, così come serate in pizzeria, per non parlare delle gite fuori porta con i pullman acquistati proprio per potersi muovere in tanti e condividere assieme la passione per le varie discipline, andando su e giù per l’Italia a fare gare o semplici gite e dimostrazioni.
Crescendo assieme, potendo esprimersi in un clima sereno e sicuro, tanti bambini sono diventati adulti e uomini positivi.
E questa positività è diventata una ricchezza, un’apertura anche verso situazioni complicate, a volte difficili, dove il disagio e l’esclusione sembravano avere la meglio.
La IEFESO è sempre stata un luogo accogliente, e da sempre ha aperto le sue porte a gruppi o singoli con difficoltà, che al suo interno hanno trovato accettazione senza giudizio, e integrazione.
Si parla per esempio di pratica sportiva per persone con disagio mentale, di persone con diverse disabilità, di profughi arrivati nel nostro territorio in seguito a diverse guerre che negli anni hanno visto migrazioni forzate, prima dal Kosovo e in seguito da Libia e diverse zone africane…così come tante altre persone che in ambienti diversi venivano considerate di serie B per alcuni aspetti particolari della propria personalità o situazione: alla IEFESO erano e sono tuttora persone che fanno sport!
Questo mescolarsi perciò, voluto, ricercato o a volte solo accettato, è diventato sicuramente una ricchezza per tutti quelli he vi sono entrati in contatto: inizialmente c’è diffidenza, a volte si fatica a relazionarsi perché ci possono essere tempi e modalità diverse, ma poi diventa una caratteristica della palestra stessa.
Non li citiamo, ma molte persone sono diventate mascotte della IEFESO, e quando non s’incontrano per un po’ di tempo si nota la loro mancanza.
E continuerà così il proprio percorso,forte dello spazio che si è ritagliata nella comunità, forte dei valori positivi che la contraddistinguono e che vuole continuare a mettere a disposizione di bambini, ragazzi ed adulti che considerano l’essere diverso una qualità e non un difetto.